Robert
Venturi (1925)
Opera in stile Pop Art raffigurante l'architetto Venturi e, sullo sfondo,la sua opera più famosa:Casa Vanna Venturi |
“Se Kahn rivendita l’assoluta corrispondenza tra forma e
funzione,Venturi ne dichiara apertamente l’indipendenza,se Kahn, seguendo il
principio della stanza, vuole che gli elementi costruttivi strutturino lo
spazio, Venturi programmaticamente tralascia la costruzione come fatto dell’ingegneria,se
Kahn aborrisce l’idea stessa di una qualsiasi decorazione aggiuntiva,Venturi
rivendica la decorazione come elemento risoluto dell’architettura. Insomma alla
coerenza l’incoerenza,al concetto di spazio istituzionale quello di riparo,a un
processo da dentro a fuori uno da fuori a dentro,ad un concetto di modularità
assoluta quello di ritmo….”
Da queste poche righe,tratta dal libro “Architettura e Modernità”,scritto
dal prof. Antonino Saggio, si comprende da subito quale profonda distanza di
pensiero architettonico,concettuale e filosofico ci sia tra due grandi maestri
dell’architettura che,sembra paradossale,lavorano negli stessi decenni del
novecento. C’è di più:Venturi,più giovane di Kahn,sarà,per un breve
periodo,allievo dell’architetto estone ,assorbendo dapprima il pensiero del
maestro,per poi ampliarlo e,come abbiamo visto prima,distaccarsi completamente.
Biografia
Venturi,nasce a Filadelfia,si laurea all’ Università di Princeton nel 1947e ottiene
un Master.Vincerà poi una borsa di studio dell’Accademia Americana di Roma,
dove soggiornerà dal 1954 al 1956. Collaborerà con Eero Saarinen e Louis Kahn
prima di aprire il proprio studio nel 1958. Dal 1989 lo studio prende il nome
di Venturi, Scott Brown(sua moglie) & Associates. Venturi ha ottenuto nel
1991 il prestigioso Premio Pritzker ed ha insegnato in numerose università come
Yale, Princeton e Harvard, oltre ad essere accademico d’onore dell’Accademia
delle Arti e del Disegno di Firenze. E’ la sua opera teorica ad esercitare, ancora
oggi, grande influenza.
Schizzo dell'architetto dove possiamo leggere la sua idea di Architettura |
Il periodo storico
Prima degli anni Cinquanta del XX secolo la concezione che
regnava sovrana in architettura era il cosiddetto “Movimento moderno” che trova
i suoi massimi rappresentanti in Le
Corbusier,F.L.Wright,Alvar Aalto ed altri grandi maestri del XX secolo. Dopo la
seconda guerra mondiale,però,inizia a nascere un pensiero architettonico che
contrasta questa architettura. In risposta ad essa e all’International
Style,nell’America settentrionale si iniziò a Parlare di Movimento Postmoderno.
Uno dei teorici più importanti è proprio Robert Venturi (nonostante egli stesso più volte ha affermato di non farne parte).
Il paragrafo tratto dal libro del Prof. Antonino Saggio spiega in modo estremamente
chiaro quale profonde differenze ideologiche ci sono tra Movimento Moderno e
Movimento Post-Moderno.
Compresa la differenza tra i due stili,è utile ora capire come si deve
leggere un edificio post-moderno e cosa l’architetto vuole comunicarci con la
sua opera. Utilizzerò un paragrafo tratto dal libro “The language of
post-modern architecture” scritto da Jencks dove viene teorizzata una duplice chiave di
lettura da adottare per comprendere queste realizzazioni:
“Un edificio post-moderno è per dirla in poche
parole un edificio che comunica almeno a due livelli in uno stesso tempo: agli
altri architetti e ad una minoranza che comprende i significati specifici
dell’architettura, e ad un più vasto pubblico o agli abitanti del luogo che si
occupano di altri problemi, quali il comfort, la costruzione tradizionale e lo
stile di vita. Così l’architettura post-moderna appare un ibrido e, se è
necessaria una esemplificazione visiva, la si può riferire alla facciata di un
tempio classico greco. Quest’ultima è un’architettura geometrica di eleganti
colonne scanalate nella parte inferiore, mentre in alto presenta un tumultuoso
bassorilievo di giganti in lotta, un frontone dipinto in rosso e blu profondi.
Gli architetti possono leggervi le implicite metafore e i sottili significati
dei tamburi di colonne, mentre il pubblico può reagire alle metafore esplicite
e ai messaggi degli scultori. Di fatto, ognuno risponde in qualche modo ad
entrambi i codici di significato, così come fa di fronte ad un edificio
post-moderno, ma certamente con una diversa intensità e comprensione: è questa
discontinuità di gusti e di cultura la base teorica del “doppio codice” del
Postmodernismo”.
Le opere ed il pensiero
Riprendendo il pensiero di Jencks
possiamo vedere come anche Venturi
plasmi le sue composizione con una duplice chiave di lettura: nelle sue opere,infatti, alterna sempre due
registri. Il primo è quello popolare, che tenta di
parlare attraverso forme semplici e consolidate nella tradizione. E’
l’archetipo della casa presente nella coscienza comune; un rifugio sicuro in un
periodo in cui le antiche sicurezza vengono cancellate da una modernità alienante.
Il secondo invece è aulico e sembra ammiccare
costantemente ai professionisti del settore: in questo senso sono presenti
elementi che richiamano, in maniera più o meno esplicita, artisti che vanno da
Palladio a Le Corbusier; come ironicamente fa notare Tom Wolfe in “Maledetti
architetti” questa architettura, che a prima vista appare così vicina al
gusto popolare, è permeata di citazioni che sembrano voler mettere
costantemente alla prova l’acume degli altri architetti.
Attraverso i due scritti: “Learning
from Las Vegas”,scritto con la moglie e pubblicato nel 1972, e “Complessità e contraddizione in
architettura” pubblicato sei anni prima,nel 1966, dove possiamo leggere
come l’architetto voglia superare quella che lui considera architettura d’elite,didattica
e dottrinaria,che escludeva moltissimi aspetti del reale. Nelle sue
progettazione si cerca,invece, di inserire elementi
decorativi,anche kitsch,che siano di facile comprensione per la cultura “bassa”,abbracciando
e (ri)prendendo il pensiero della Pop Art che già da un decennio aveva trattato
questi temi,cercando di far convivere l’aulico e il volgare. Tutto questo
ragionamento può trovarsi sia nella parola Complessità che compare nel
suo scritto del 1966 sia nel pensiero di Jencks sulla duplice lettura di un edificio Post-Moderno (vedi paragrafo in
alto).
Analizzando invece il secondo termine che troviamo nel titolo del suo
scritto,Contraddizioni,termine con cui Venturi esprime,quello
che io ho reputato il suo Bang, ovvero la Giustapposizione di scatole il più
possibile semplici concentrandosi sul designo della decorated shed,ovvero della pelle esterna. Si cerca quindi l’esaltazione
dell’epidermide,il significato dell’architettura è dato,quindi,dal gioco
ironico e dissacrato delle contraddizione,appunto,cercando di esaltare,isolandoli
e dilatandoli,(tecnica tipica della Pop Art) il valore simbolico di alcuni
elementi familiari quali il tetto,la finestra,la porta.
“ Il banale diventa meraviglia
come nel ricordo a distanza di un adulto che guardo il mondo con gli occhi di
se stesso bambino”
Questo libro,paragonabile solo a “Vers
un architecture” di Le Corbusier, segnerà l’immortalità del pensiero
Venturiano facendo diventare l’architetto un doppio campione: da una parte
della sepoltura dei padri del movimento moderno e dall'altra di una
interpretazione che vede l’architettura tutta in una ricerca formale e in una
nuova libera inclusivista di azione.
La parola Giustapposizione sarà un concetto fondamentale di tutta la
progettazione Venturiana. Giustapposizione di elementi ma giustapposizione
pensata anche come ideale che unisce stile e funzionalità. L’ideale di integrazione
è totalmente abolito. Al suo posto vi è quello di accostamento. Questo concetto
è espresso nella sua seconda pubblicazione “Learning from Las Vegas”:la
facciata acquisisce all’interno del progetto d’architettura una inedita
centralità. Essa diventa un elemento dotato di un proprio significato.Tale
significato è chiaramente connesso con il contesto produttivo, culturale e
artistico da cui è generato e a cui esso è rivolto: nel caso di Las Vegas ciò
che legittima quella pratica progettuale che dà forma al decorated shed e
all’edificio duck sono i meccanismi dell’audience, le tecniche comunicative
della Pop Art, i linguaggi massmediatici e quelle modalità di percezione della
città che includono il movimento.
Le opere
Casa Vanna Venturi (progettata per sua madre) è l'opera più nota di Robert Venturi |
Bibliografia
Saggio A. Architettura e Modernità,Roma,Carocci editore,2010.
Sitografia
https://arching.wordpress.com/tag/robert-venturi/
http://w3.uniroma1.it/sdr_corsoc/images/pdf/robert%20venturi.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Venturi
Saggio A. Architettura e Modernità,Roma,Carocci editore,2010.
Sitografia
https://arching.wordpress.com/tag/robert-venturi/
http://w3.uniroma1.it/sdr_corsoc/images/pdf/robert%20venturi.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Venturi
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